CISEiTU Short Film Contest: i vincitori

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Da un lato, un luogo simbolo di socializzazione che è diventato un punto di riferimento per la popolazione più anziana di uno storico quartiere della periferia nord-est della Capitale, come il Tufello. Dall’altro, un altrettanto storico quartiere della periferia di Roma, come Settebagni, dove la vita oscilla tra la noia e l’ordinarietà e dove lo sport sembra essere l’unica valvola di sfogo per i più giovani che lo abitano. Sono le storie scelte e raccontate da Martina Di Bona nel cortometraggio “80 voglia di amare” e da Giorgio Picinni Leopardi nel docufilm “Epifora”, vincitori della prima edizione di CISEiTU Short Film Contest: il concorso di cortometraggio per giovani filmmakers under 35 sul video racconto di tre storiche periferie di Roma, che si è concluso ieri alla Casa del Cinema con la proiezione dei cortometraggi in gara e la premiazione dei due vincitori.

Promosso da Alveare Cinema e Cooperativa PARSEC, in collaborazione con IIS Sarandì e IC Uruguay e con il sostegno di SIAE – SILLUMINA COPIA PRIVATA PER I GIOVANI, PER LA CULTURA e MIBACT, il contest ha chiamato a raccolta tutti i filmmakers, o aspiranti tali, tra i 16 e i 35 anni, con l’intento di provare a costruire un nuovo racconto delle periferie romane, a partire da tre storici quartieri popolari: Cinquina, Settebagni e Tufello. A loro il compito di restituire centralità a pezzi di città che faticano ad uscire da una condizione di “eterna” emergenza, attraverso la realizzazione – sotto forma di fiction, animazione, videoclip, documentario o docufilm – di un cortometraggio capace di fissare in 15 minuti al massimo il racconto di uno dei tre quartieri oggetto del contest.

I CORTI IN GARA

Ed è così che, per esempio, tra i quattordici corti in gara, c’è chi come Matteo Alemanno racconta in “Puzzle. Città immaginate” l’esperienza di Lab Puzzle, realtà del Tufello nata dall’incontro tra studenti e lavoratori precari che oggi è a tutti gli effetti una realtà che si configura come modello sociale alternativo per il territorio. O come Luca Arcidiacono che in “Libero e Ribelle” racconta l’identità tanto forte quanto combattuta del Tufello, tra un glorioso passato di lotte e un futuro incerto, attraverso gli occhi di una bambina alla ricerca di una strada da seguire. O ancora come Sebastian Alexandre che in “Ladri di portafogli” racconta come il ritrovamento di un portafoglio possa cambiare la giornata di due giovani del Tufello e in qualche modo accomunarli. E mentre Caterina Virginia Aloi e Vittoria Locurcio affidano ai ricordi di due generazioni il racconto del Tufello,  Matteo Fontana e Valerio Vanzani scelgono di salire a bordo di un autobus per raccontare il quartiere attraverso il punto di vista di chi guida “90 Express” e “Vettura N 3050”. C’è chi, poi, come Lorenzo Debernardi, si spinge “Oltre le mura” per raccontare Settebagni e l’anima di questo quartiere, che invece per Eliott Becheau, autore di “Mistero a Settebagni”, nasconde un segreto da scoprire. In altri corti, invece, come  “Musicalmente sociale” di Luca Straccioni, “L’albero delle identità” di Simone Scardovi, “Se-tte-bagni…poi dopo t’asciughi” di Roberto Panzera e “Cinquina. Lì dove è più bello” di Giuseppina Capozzi sono le storie educative e formative più belle ad emergere.

“Volevamo che la produzione di cortometraggi sui territorispiegano i promotorifosse un’occasione fondamentale per mettere in evidenza come giovani, abitanti e organizzazioni del territorio pensino l’abitare, il lavoro, la storia e il futuro di questi quartieri, mettendone in scena frammenti, narrando storie pubbliche e private che sostanziano il tessuto connettivo della città”.

I VINCITORI

Quattordici corti in gara e due giurie – una tecnica e una social – chiamate a scegliere i due migliori corti del contest:

  • “80 voglia di amare” di Martina Bona sulle storie e le voci degli utenti del Centro anziani “L. Petroselli”, punto di riferimento per la popolazione meno giovane del Tufello che si è aggiudicata il premio della giuria tecnica formata da Marco e Antonio Manetti (registi e sceneggiatori Manetti Bros.), Dario Formisano (giornalista e produttore cinematografico), Monica Rametta (soggettista e sceneggiatrice), Kento (rapper), Enzo Alovisi (ANAC – Associazione Nazionale degli Autori Cinematografici) e Alessandro Vaccarelli (Università degli Studi dell’Aquila).
  • “Epifora” di Giorgio Picinni Leopardi, premio giuria social, che affida il racconto di una vita che a Settebagni oscilla tra la noia e l’ordinarietà alla storia di un giovane, Dario D’Antonio, che trova nella pratica sportiva del parkour la propria valvola di sfogo.

“La capacità dei giovani di desiderare, sapere e fare nasce e cresce nei condomini, tra i banchi di scuola, nei vicoli, nelle corsie dei centri commerciali. Nasce nei volti della città, tra le rughe degli anziani, nelle tradizioni delle famiglie, nell’invenzione di riti e miti attraverso cui la comunità riesce a dare senso ai propri membri e alle loro esistenze. I corti realizzati, dunqueconcludono i promotoriusano gli occhi e le energie dei più giovani, che connettono generazioni, palazzi, strade che attraversano, separano e connettono tempi e spazi di una città, come Roma, che sembra chiedersi come progettare il proprio futuro”.

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